Le Lezioni - The Kwon - Scuola di Wing Chun Kung Fu di Sifu Fabio Nunziante

THE KWON
Scuola di Wing Chun di Sifu Fabio Nunziante
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LE NOSTRE LEZIONI

Gli allenamenti di The Kwon seguono la metodologia tradizionale della cultura marziale cinese ed orientale in generale: per imparare a fare bene una cosa, l'unico sistema è ripeterla all'infinito!
Ogni lezione inizia con il riscaldamento, non agonistico ma nemmeno eccessivamente leggero: se è vero che il Wing Chun è un Sistema che non si fonda sulla prestanza fisica è anche vero che, entro certi limiti, non è di certo un intralcio ed è corretto imparare a sfruttare le proprie abilità, oltre all’importanza di mantenersi un pò in forma; di conseguenza, sempre secondo i principi orientali, verranno utilizzati movimenti legati al Wing Chun sia per riscaldare la muscolatura e che per allenare il proprio corpo specificatamente per gli obiettivi del Sistema, ma si alleneranno anche esercizi di isometria muscolare e di rafforzamento.
Il passo successivo è lo studio della "grammatica" del Kung Fu, ovvero le Forme; non esiste una lezione senza Forme, in quanto esse, imparate gradualmente e perfezionate nel tempo, non solo dal punto di vista dei movimenti e delle tecniche, ma anche dell'utilizzo del corpo, delle energie isometriche che esso è in grado di generare ed allenare, della respirazione, del senso di ogni singolo movimento, etc...sono la base sulla quale si fonda il Sistema.
"Se non hai una buona Siu Nim Tao, non hai un buon Wing Chun"; Questa è infatti la prima Forma del Sistema ed è essenziale per gettare le “fondamenta”.
La terza parte della lezione consiste in specifici esercizi che, a seconda del livello raggiunto e dello scopo che si intende lavorare, possono variare da esercizi specifici per determinate abilità (es. eseguire più azioni contemporaneamente o sviluppare energia con singoli elementi del corpo da concatenare successivamente) ad applicazioni a coppie, al Lat Sao, al Dan Chi Sao, al Chi Sao (tutti esercizi che in qualche modo possono essere erroneamente confusi con il combattimento, ma che hanno ben altri scopi specifici) od allo sparring; gli esercizi stessi possono poi essere effettuati in diverse modalità, da quella per lo studio ed il perfezionamento delle tecniche, degli angoli d'azione, dei passi, dell'uso del corpo, dello sviluppo del tatto e della particolare “cedevolezza” del Wing Chun, a quella applicativa (anche in questo caso, a seconda del grado e dell'abilità raggiunti si potrà variare da una modalità "libera ma controllata" ad una un pò più "libera").
Lo sparring viene considerato importante ma solo una volta raggiunto un buon livello tecnico, di sicuro non nell'immediato, in quanto, come spesso accade in diverse scuole di diversi stili, l'allievo che non ha "fatto proprie" le tecniche e le movenze del Sistema, finisce esclusivamente ad allenare un'inutile scazzottata grezza e priva di qualsivoglia obbiettivo, fatta forse eccezione per il fiato. E’ evidente che l’utilizzo di tale metodica di allenamento dia all’allievo “neofita” la sensazione immediata di “fare qualcosa di realmente efficacie”, senza però rendersi conto che ci si sta allontanando dall’obiettivo reale: lo studio del Wing Tjun e della sua effettiva efficacia nel combattimento e nella difesa personale.
Inoltre lo sparring è un'attività tipica degli sport da combattimento che prevedono round, studio dell'avversario, etc..., mentre le applicazioni da autodifesa, quindi con simulazione di aggressioni reali, risultano maggiormente appropriate ed efficaci nello studio di uno stile di Kung Fu che si fonda su questo obbiettivo ed hanno una durata estremamente breve.
Non bisogna infine dimenticare che il Wing Chun e le sue tecniche non sono nate per la competizione e che diverse di esse possono essere decisamente letali se non controllate abilmente; inoltre risulta piuttosto inutile ricoprirsi di gomma e protezioni per allenare un sistema che si fonda, più di qualunque altro, sullo sviluppo ed utilizzo corretto del senso del tatto!
In definitiva, come amo ripetere, il Kung Fu non insegna a combattere per coltivare la violenza, ma al contrario attraverso l'apprendimento della lotta, che diventa quindi uno strumento e non un obbiettivo, ci insegna molto di più, sia dal punto di vista fisico, riguardo ad esempio l'utilizzo più corretto del nostro corpo, di muscoli ed energie che non penseremmo nemmeno di avere, fino dal punto di vista psicologico e morale; esiste un solo combattimento dal quale si può uscire davvero vincitori, ed è quello che si è riusciti ad evitare.



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